venerdì 23 gennaio 2009

I am a passenger ... and everything looks good tonight


Com' e' triste perdere di vista un amico. Com' e' difficile. A volte ascolti una canzone e di colpo ti tornano in mente quei due anni in cui noi cinque eravamo inseparabili. Tutto inizio' con la mostra di Magritte a Como(aprile 2006). Prendemmo il treno e sognammo gia' il miticodopomaturita'. Come nei piu' scontati clichet decidemmo di partire per la Grecia e quel giorno di aprile, mentre mangiavamo un panino rincorrendo leggeri raggi di sole caldo per scaldarci ne parlammo per la prima volta. Il viaggio, nonostante mille peripezie(D. e R. dovettero cambiare aereo perche' Alitalia aveva fatto overbooking, giusto per inziare), ando' benissimo. Imparai a usare il motorino su per le stradine polverose di qualche isoletta. F. si distrusse un ginocchio e G. si ustiono' la schiena. Il pinguino triste divento' la nostra mascotte e, non si sa bene perche', tutti gli animali che incontrammo furono soprannominati RickyDuBra. Eravamo felici. Una volta' tornati inizio' l' universita' e ognuno di noi si adatto' alla strada che gli si strotolo' davanti, come cani che dopo aver girato in tondo per trovare l' angolazione giusta si addormentano nel loro cantuccio. I nostri destini iniziarono impercettibilemnte a dividersi come si diramano le dita, seppur legate, dal palmo della mano. Arrivo' l' ultimo capodanno insieme e fu' meraviglioso. Il gruppo si era un po' allargato per via dell' inaspettata distanza reciproca che cercavamo di coprire con nuovi leganti. Ci divertimmo tantissimo, e anche se immaginammo che sarebbe stata l' ultima vacanza insieme nessuno lo disse e di continuo aleggiarono tra noi sguardi impregnati di cio' che avevamo irripetibilemnte vissuto e creato insieme. Lo studio, nuovi amici e l' amore(tre fattori inevitabili che hanno portato via i componenti del gruppo) ci hanno fatti allontanare. Anche se siamo distanti sappiamo tutti e cinque che per fortuna non si puo' tornare indietro e nessuno potra' toglierci quello che abbiamo vissuto. Le confessioni umide di sabbia notturna, quei riferimenti a cose che puoi sapere solo se le hai vissute, i ricordi che ci rievoca ascoltare quella canzone.



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