martedì 29 dicembre 2009

Per l'anno che verrà

Domani parto per la montagna e non tornerò fino al 2 o al 3 gennaio, perciò voglio lasciarvi ora un pensiero per iniziare l'anno nuovo.

Queste parole sono tratte da un libro molto bello che mi è stato regalato da un nuovo, e soprattutto speciale, amico. Mi è stato utile rifletterci sopra in quanto questo anno passato ne è stato la rappresentazione completa: iniziato con forte Amore e terminato con Dolore altrettanto profondo.

"La vostra gioia è il vostro dispiacere smascherato.
E lo stesso pozzo dal quale si leva il vostro riso, è stato sovemente colmato dalle vostre lacrime.
E come potrebbe essere altrimenti?
Quanto più il dolore incide in profondità nel vostro essere, tanta più gioia potrete contenere."

Kahlil Gibran - Il Profeta.

Grazie S.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Un pensiero positivo per il 2010: e se lo smascheramento fosse solo un'opzione, un'alternativa?
E se il pozzo continuasse a traboccare di un liquido salatisssssimo?
E se questa ferita sempre più profonda non fosse mai riempita?
Esiste davvero una sorta di legge karmica che ci assicura futura gioia e prosperità in proporzione alle sofferenze passate?
Se non voglio essere costretto a stilare un bilancio di gioia versus dolore allora meglio evitare le distinzioni nette tra l'una e l'altro e scelgo di pensarli mescolati e indistinguibili in un continuo caotico di lacrime e risate.

Mushin ha detto...

Leggo solo ora i feed arretrati. Questo è uno dei miei passi preferiti.

@L il senso di questo passo, così come della legge karmica facilmente mistificata in occidente, non è che gioia e dolore sono due opposti che si bilanciano. Se così fosse avresti ragione: nessuna legge garantisce che tanto dell'uno segua tanto dell'altro.

Il concetto - molto orientale - di yin e yang è il cuore di questo passo. Per comprenderlo basta pensare al respiro: individui due fasi senza problemi - inspirazione ed espirazione - eppure sapresti indicare l'esatto momento di fine dell'una e di inizio dell'altra? In fondo non sono separabili. Come gioia e dolore.

Tanto più inspiri, tanto più espiri. Non per una legge o un atto volontario ma perché si tratta della stessa cosa :)

Fioriurlanti ha detto...

E proprio questo aiuta ad accettare la sofferenza, cosa alquanto piu' utile che cercare di eliminarla.