giovedì 10 dicembre 2009

Mi sono rotta i coglioni


Mi sono davvero rotta i coglioni di dover avere paura di morire ogni volta che vado in bicicletta a Milano (la media e' di un ciclista morto al giorno a Milano, lo sapevate?).
Sono inanzitutto pedone, guido motorino e sporadicamente automobile: so cosa significa avere rispetto per i ciclisti ed assicuro che non costa fatica e soprattutto soldi (unica cosa che interessa alla maggior parte dei milanesi).

Io mi chiedo PERCHÈ le persone non capiscano che mettere la freccia quando si svolta può salvare delle vite.

Mi chiedo PERCHÈ agli incroci e ai bivi i ciclisti siano invisibili e vengano travolti dalle automobili che proseguono imperterrite per la loro direzione.

Mi chiedo PERCHÈ i pedoni sbuffino quando un ciclista suona perchè passeggiano in mezzo alla carreggiata (se non corrono loro il pericolo, non c'è pericolo).

Mi chiedo PERCHÈ i ciclisti abbiano doveri e non diritti.

Mi chiedo PERCHÈ nelle capitali europee le piste ciclabili si estendano per 700km e a Milano per 70km.

Mi chiedo PERCHÈ sui pochi metri di pista ciclabile ci siano parcheggiate le automobili.

Mi chiedo PERCHÈ le persone spalanchino la portiera dell' auto appena parcheggiata senza guardare (le bici non fanno rumore e perciò non le si sente arrivare, e allora non esistono).

Mi chiedo PERCHÈ, in via Brera per citarne una, vi sia il pavè talmente dissestato che, se ci si finisce dentro con la ruota, si cade. E lo stesso vale per le rotaie dei tram. Avete mai provato a fare via Torino in bicicletta? Non potendo stare 'in mezzo' si è costretti a stare tra la rotaia ed il marcipiede, dove mancano le pietre e i pedoni sostano ignorandoti.

Mi chiedo PERCHÈ le persone denigrino l'utilizzo di un mezzo gratuito, non inquinante a livello di emissioni e di acustica, che non provoca traffico, che lascia spazio sui mezzi a chi ne ha bisogno e che farebbe tanto bene ai tanti culi pesanti che però pagano 1000 euro per un'ora di palestra alla settimana.

Mi chiedo PERCHÈ ho dovuto già buttare due biciclette perchè andando sul pavè si rompono.

Certamente, mi domando anche PERCHÈ da anni i milanesi votino sindaci di destra che ,girando sulle loro autoblu (mi è capitato di essere quasi investita anche da una di quelle, giusto per la cronaca), non hanno idea di cosa o chi siano i ciclisti. E non parlatemi di Bike-Mi perchè è solo una trovata pubblicitaria in vista dell'Expo. Le bici senza strade per guidarle sono INUTILI.

Milano rappresenta per me l'emblema della INSENSIBILITÀ degli italiani a tutto ciò che non gli provoca un ritorno economico immediato. Non sono fiera di essere Italiana in questi casi.

Bilancio 2009:
✔ Rischi di incidente: non li conto perchè sono troppi (l' ultimo una settimana fa);
✔ Riparazioni: circa 100 euro di danni causati dal pavè;
✔ Insulti da gente che ha aperto la portiera senza guardare (scusi mi comprerò un motore da attaccare alla bici, così la prossima volta mi sente arrivare): due;
✔ Sbuffi di pedoni che passeggiano in mezzo alla strada (ma stare sul marciapiede no?): troppi;
✔ Voglia di avere almeno qualche diritto in più e una briciola di rispetto: tutte le volte che esco in bici;
✔ Volte in cui ho usato il motorino al posto della bici PERCHÈ LA STRADA ERA TROPPO PERICOLOSA: tantissime, troppe.

Update! Ieri sera, andando sul pavè, mi è caduto lo specchietto e si è frantumato. Altri 5 euro.



2 commenti:

peppermind ha detto...

Un morto al giorno?
Ma dai, impossibile... (tutti i giorni vado in bici, a Milano... e capisco TUTTO quel che hai scritto...)

Fioriurlanti ha detto...

L' ho letto su internet. Prova a cercarlo :D