Ho visto un film illuminante di recente. Si intitola Il Dubbio. Due cose di questo film mi hanno colpita particolarmente.
1) Il significato stesso del dubbio. Gli esseri umani sono esseri buoni ma le loro intenzioni spesso non lo sono altrettanto. La loro esperienza li porta ad essere in un certo modo e in base a questo essi si comportano. Tre sono le tipologie attorno cui si avviluppa il dubbio. La persona che commette (o molto piu' raramente che ha visto commettere) qualcosa nella sua esperienza precedente e vede il male ovunque esso si possa trovare. Questa persona insinua il dubbio. Vi e' poi la persona che incarna il dubbio. La colpa di quest ultima e' quella di non riuscire a mostrarsi apertamente e percio' lascia qualcosa di irrisolto. Lascia che il dubbio si insinui. Vi e' poi la persona buona ed innocente che per sua inesperienza si lascia convincere della bonta' degli esseri umani (prima nelle intenzioni, e si schierera' con la persona che insinua, e poi nelle giustificazioni, e si schierera' con le logiche apologie del soggetto che incarna il dubbio).
2) Una metafora che viene raccontata all' interno del film stesso. La ripropongo a grandi linee
"Un giorno due amiche si ritrovano a spettegolare. Passano ore a parlare di tutto e soprattutto di tutti. Una delle due si sente in colpa e va a confessarsi dal prete. Egli le dice :' Torna a casa, prendi un cuscino di piume, vai sul tetto ed squarcialo con un coltello. Il giorno dopo torna da me.' La donna fa quello che le ha detto il prete ed il giorno dopo si reca da lui. A questo punto lui le dice che l' unico modo per rimediare al peccato e' raccogliere tutte le piume del cuscino. 'Non posso' risponde la donna 'a questo punto saranno volate tutte via ed io non so dove potrebbero esser finite'". Questo e' il pettegolezzo.
Ecco, ora se io potessi esprimere un desiderio esso sarebbe quello che nel momento in cui a me o ad altre persone venisse l' istinto o la voglia di parlare di altri, o peggio ancora di riferire cose dette da altri, non uscisse altro che dalla mia bocca o da quella di altri alcun suono. Parlare e' male ma vivere nel dubbio e' forse peggio (purtroppo le esperienze della vita mi hanno portata ad immedesimarmi, nei confronti di alcune persone, in tutte e tre le parti). Dalla vita per ora ho imparato in ogni caso che non bisogna fidarsi di nessuno (cosa secondo me non esclude l' avere amicizie ed amori profondi e sinceri) e che ogni volta che parlo di altri mi sento in colpa. Percio' ora basta.
1) Il significato stesso del dubbio. Gli esseri umani sono esseri buoni ma le loro intenzioni spesso non lo sono altrettanto. La loro esperienza li porta ad essere in un certo modo e in base a questo essi si comportano. Tre sono le tipologie attorno cui si avviluppa il dubbio. La persona che commette (o molto piu' raramente che ha visto commettere) qualcosa nella sua esperienza precedente e vede il male ovunque esso si possa trovare. Questa persona insinua il dubbio. Vi e' poi la persona che incarna il dubbio. La colpa di quest ultima e' quella di non riuscire a mostrarsi apertamente e percio' lascia qualcosa di irrisolto. Lascia che il dubbio si insinui. Vi e' poi la persona buona ed innocente che per sua inesperienza si lascia convincere della bonta' degli esseri umani (prima nelle intenzioni, e si schierera' con la persona che insinua, e poi nelle giustificazioni, e si schierera' con le logiche apologie del soggetto che incarna il dubbio).
2) Una metafora che viene raccontata all' interno del film stesso. La ripropongo a grandi linee
"Un giorno due amiche si ritrovano a spettegolare. Passano ore a parlare di tutto e soprattutto di tutti. Una delle due si sente in colpa e va a confessarsi dal prete. Egli le dice :' Torna a casa, prendi un cuscino di piume, vai sul tetto ed squarcialo con un coltello. Il giorno dopo torna da me.' La donna fa quello che le ha detto il prete ed il giorno dopo si reca da lui. A questo punto lui le dice che l' unico modo per rimediare al peccato e' raccogliere tutte le piume del cuscino. 'Non posso' risponde la donna 'a questo punto saranno volate tutte via ed io non so dove potrebbero esser finite'". Questo e' il pettegolezzo.
Ecco, ora se io potessi esprimere un desiderio esso sarebbe quello che nel momento in cui a me o ad altre persone venisse l' istinto o la voglia di parlare di altri, o peggio ancora di riferire cose dette da altri, non uscisse altro che dalla mia bocca o da quella di altri alcun suono. Parlare e' male ma vivere nel dubbio e' forse peggio (purtroppo le esperienze della vita mi hanno portata ad immedesimarmi, nei confronti di alcune persone, in tutte e tre le parti). Dalla vita per ora ho imparato in ogni caso che non bisogna fidarsi di nessuno (cosa secondo me non esclude l' avere amicizie ed amori profondi e sinceri) e che ogni volta che parlo di altri mi sento in colpa. Percio' ora basta.
5 commenti:
E' vero,non bisogna fidarsi di nessuno.Che mi sia fidata troppo anche di te?
E' maleducazione fare commenti anonimi.
Andando oltre al Dubito Ergo Sum e ad altre ovvietà di questo tipo, io penso che l'Incertezza (incarnata nel dubbio proprio) faccia davvero parte della natura umana che è così mutevole e variabile e variegata da non poter essere nemmeno tratteggiabile.
Ed è proprio per questo che non riesco a farmi un'idea unitaria a proposito del "fidarsi o meno" e nemmeno a proposito del pettegolezzo.
Perchè, si sa, ogni giorno sulla terra è per sè e così come in un momento di psicosi dell'ordine si ribalterà la propria stanza tirandola a lucido senza un perchè, in un altro momento di psicosi dell'ordine interiore si cercherà di uscire dalla recriminabile ottica del pettegolezzo per poi RICADERCI rovinosamente non appena le difese si abbassano.
Dio, che post contorto e sgrammaticato.
It's right, vivere nel dubbio è un casino.
Però non possiamo fare altrimenti.
Eh lo so. Hai ragione. Le mie intenzioni sono d' oro sulla carta e di carbone nella vita. Diciamo che sono buoni propositi da cui partire.. Meglio di nulla! Detto cio', ovvio che mi confidero' con gli altri! Di certo ho imparato a moderarmi. ( E non e' una gran bella cosa).
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