martedì 10 novembre 2009

Il giorno in cui


ho beneficiato della disorganizzazione delle Ferrovie dello Stato, l ho fatto alla grande.
Domenica 8 novembre mi sono svegliata alle sei e venti del mattino. Mi sono vestita, sono uscita e ho preso la metropolitana. C' erano proprio delle belle facce nella metropolitana linea gialla alle sei e cinquanta di domenica mattina. Arrivata in stazione Centrale, c' erano proprio delle belle facce in stazione Centrale alle sette e zero cinque di domenica mattina, individuo il mio treno, che era talmente pulito, ma talmete pulito che sembrava un carro merci del milleottocento. Salgo e faccio due chiacchere con la mia amica Giovanna. Il treno aveva le luci spente e non dava segni di vita. Alle sette e venticinque penso che finalmente il treno stia partendo. Lo sento quasi che si muove e mi domando come mai le luci non siano ancora accese. Alle sette e quarantacinque - venti minuti di ritardo accumulato alla partenza - una soave voce annuncia candidamente che tutti i regionali per Venezia e Viterbo sono stati cancellati a causa di uno sciopero. Realizzo che in effetti io stavo proprio andando a Venezia. Con un diavolo per capello io e Giovanna ci scaraventiamo a fare bbbrutto presso il cordiale ed efficiente servizio clienti delle Ferrovie dello stato. E ci dicono che possiamo tranquillamente prendere il primo treno in partenza per la stessa direzione alle ore nove. Mi incazzo perche' penso che non sia giusto che io stia in Stazione alle sette e cinquanta di domenica mattina se il treno che devo prendere parte alle ore nove. Andiamo a prenderci un caffe'. C' erano proprio delle belle facce al bar della stazione Centrale domenica mattina alle sette e cinquantacinque. Tornate al piano in cui si legge il tabellone in cui sono segnalati i binari notiamo una scritta parecchio interessante. Freccia Rossa per Venezia in partenza alle ore ottoetrentacinque. Casualmente manacavano quindici minuti alla partenza del suddetto. Ci dirigiamo con passo felpato al treno e saliamo. Abbiamo pagato quattordici euro e novantotto centesimi per viaggiare in Freccia Rossa. Nessuno ha potuto dirci nulla perche' se i treni vengono annullati a causa di uno sciopero i viaggiatori posso usufruire di qualsiasi treno li conduca a destinazione. Non posso che sperare di incappare in altri scioperi. Questo e' il giorno in cui ho beneficiato della disorganizzazione delle Ferrovie dello stato.

2 commenti:

mario ha detto...

Anche io una volta mi sono fatto Torino Milano su una Freccia Rossa al posto del regionale che non ho potuto prendere a causa di un guasto.

Anonimo ha detto...

Ahahahahahaha!YOOOOOO!
Gulli