lunedì 23 febbraio 2009
Da Internazionale (il mio vade mecum)
VISTI DAGLI ALTRI
L'Italia va male.
L'Italia va male. I dati sulla disoccupazione, sulla
produzione industriale e sul deficit sono negativi. La
xenofobia dilaga. E invece Berlusconi va alla grande.
Questo contrasto dà la misura di un evidente deterioramento
nazionale. Non solo economico ma anche politico. E, in
fondo, morale.
La Vanguardia, Spagna
http://www.lavanguardia.es/premium/edicionimpresa/20090222/53645085060.htm
venerdì 20 febbraio 2009
Milano mia, portami via
(Ho visto un sedere che guardava il panorama stupefacente di piazza Cavuor).
Questa sera sono passata per la Galleria Vittorio Emanuele e Milano mi ha improvvisamente emozionata. Camminando infatti per le vie del centro mi sono accorta di quanto questa citta', provincialotta come tutte le citta' d' Italia, stia diventando cosmopolita. Ho sentito spagnoli, inglesi, francesi, tedeschi, arabi, e altri stranieri-non-meglio-identificati parlare attorno a me. Con disinvoltura. Senza quel fare da turisti idioti che tengono la cartina al contario e davanti al castello Sforzesco ti chiedono dove sia il Museo Diocesiano. Una meraviglia. Mi rendo conto che per le persone normali questo non provochi uno stato emotivo di particolare rilevanza. A mia discolpa devo dire che sono quel tipo di persona che si perde via, con la mente, in mezzo a tutto il resto. E dunque dicevo che e' stato bello. Cio' che ho sempre ammirato delle altre citta' era proprio questo. Ho solo un desiderio da chiedere alla fata turchina per rendere tutto perfetto: integrazione. Uno degli obbiettivi piu' difficili ed evoluti da realizzare. Soprattutto in Paesi provincialisti come il nostro.
Mentre passeggiavo con L. e le esponevo le mie riflessioni ecco che dietro l' angolo mi si apre la magnifica piazza della Scala. Resa ancor piu' bella da uno spettacolo stupefacente che stava avendo luogo: quattro giovani acrobate si stavano esibendo appese a degli elastici lungo la facciata di palazzo Marino. Un avvenimento davvero surreale. Queste giovani, accompagnate da diverse musiche stumentali si muovevano in maniera aggrazziata ricreando le curve e le piroette che tutti abbiamo in mente pensando agli astronauti che saltellano morbidamente senza gravita' all interno della navicella spaziale. Quattro magnifici fiorellini rossi che volteggiavano come se cadessero dai rami di un albero scosso dal vento. Alla fine dello spettacolo gli spettatori(vecchi e bambini, donne e uomini, stranieri e italiani, spazzini e avvocati; perfettamente mescolati come in un cous cous) sono corsi a congratularsi col le ginnaste come se fossero loro amiche o parenti. Saremo anche provinciali ma almeno siamo affettuosi!
Milano e' bella. In sostanza Milano e' bella cosi'. E non ci si vive per nulla male. Soprattutto se dietro l' angolo ti aspettano inaspettati frammenti di pura poesia estetica come questi.


Mentre passeggiavo con L. e le esponevo le mie riflessioni ecco che dietro l' angolo mi si apre la magnifica piazza della Scala. Resa ancor piu' bella da uno spettacolo stupefacente che stava avendo luogo: quattro giovani acrobate si stavano esibendo appese a degli elastici lungo la facciata di palazzo Marino. Un avvenimento davvero surreale. Queste giovani, accompagnate da diverse musiche stumentali si muovevano in maniera aggrazziata ricreando le curve e le piroette che tutti abbiamo in mente pensando agli astronauti che saltellano morbidamente senza gravita' all interno della navicella spaziale. Quattro magnifici fiorellini rossi che volteggiavano come se cadessero dai rami di un albero scosso dal vento. Alla fine dello spettacolo gli spettatori(vecchi e bambini, donne e uomini, stranieri e italiani, spazzini e avvocati; perfettamente mescolati come in un cous cous) sono corsi a congratularsi col le ginnaste come se fossero loro amiche o parenti. Saremo anche provinciali ma almeno siamo affettuosi!
Milano e' bella. In sostanza Milano e' bella cosi'. E non ci si vive per nulla male. Soprattutto se dietro l' angolo ti aspettano inaspettati frammenti di pura poesia estetica come questi.
giovedì 19 febbraio 2009
(Leggendo altri blog)
Abbatte' la sua maschera.
E non rimase niente.
[ NOTE: In questi giorni non ho tempo nemmeno di mangiare( attivita' che occupa il novantapercento del mio tempo libero). Prima o poi tornero'!]
giovedì 12 febbraio 2009
mercoledì 11 febbraio 2009
giovedì 5 febbraio 2009
L' opinione #11
Certe volte i batteristi non sono del tutto inutili.
Ad esempio Adam Ficek, l' anno scorso, ha pubblicato l' album Roses Kings Castels (dal nome del suo progetto solistico).
Proprio carino. Bravo!
lunedì 2 febbraio 2009
Phone call
Le cose belle accadono inspettate quanto quelle brutte. Perciò si ha paura di perderle. Così come la coda di una lucertola che rimane impigliata nei rovi e si agita senza sapere cosa vi sia attorno a lei, anche se ormai ha fatto il suo tempo e l' attende solo lo spegnersi lentamente; così in certi momenti si ha il terrore di aver commesso indiicibili quanto microbici errori che potrebbero innescare un perverso meccanismo di distruzione. E solo la fine vi si prospetta come futuro. Quando queste contorte teorie sono applicate ai sentimenti(d' amicizia o d' amore) la cosa più bella è essere consapevoli di starsi rapportando ad una persona che regga il colpo. Ad una persona più forte di voi che che si renda conto che nonostante tutto( e soprattutto) le volete bene e avete bisogno di lei/lui. Nel vero senso della parola. Avete appena detto una stronzata colossale e mentre vi rendete conto di aver minato un equilibrio ben costruito seppur articolato, sopraggiungono minacciosi pensieri alquanto terrorizzanti. Cambierà qualcosa nel vostro rapporto? Per questo motivo spesso agli amici non si ha il coraggio di dire quello che pensiamo davvero. Per questo motivo si ha paura di provocare troppo una persona solo perchè si ha bisogno di infantili conferme del suo affetto quando tutto ciò, alla lunga, potrebbe far crollare il vostro regno di velina rossa e cartapesta incantata. E' giusto mettere alla prova un' amicizia o un amore? No, la risposta è no. E in questo risiede la perversione o semplicemente la paura sconfinata di abbandono di chi lo fa. La paura( che accadano proprio quelle cose brutte-inaspettate) non è una giustificazione ma bensì la spiegazione razionale ad una cosa che di senso non ne ha. Ma del resto è un vizietto che l' uomo si concede fin dall' antichità quello di aver la supponenza irritante di trovare spiegazioni a tutto. Il modo migliore per vivere i rapporti è quello di lasciarsi andare. Il modo in cui le persone inesperte li affrontano è con timore e desiderio incontrollabile di capire le forze che regolano il mondo. Perchè alla fine credo che il senso risieda tutto nell' Amicizia e nell' Amore.
Grazie A.R.
domenica 1 febbraio 2009
UN film che ho visto ieri
La sua famiglia appartiene alla Working class, o ancor piu frequentemente alla Middle class di una cittadina americana a meta' tra l' entroterra e la costa. I suoi genitori gli hanno imposto l' educazione maccartista che la televisione, appena arrivata, gli aveva insegnato tramite spot cultural-propagandistici e soap operas in cui recitavano ancora i divi-divini della Los Angeles ai tempi d' oro. Lui e' cresciuto e ha studiato facendo tutto quello che le persone si aspettavano dovesse fare. Si, magari era un troppo mingherlino per diventare il capitano della squadra di football del suo liceo, ma era dotato di buon intelletto e spirito critico. Tanto che diplomatosi si accorge di aver degli ideali e di voler combattere per essi. Egli andra' contro il torpore ottuso in cui la societa' lo vuole incapsulare. Fara' vedere al mondo cio' di cui e' capace. Parte dal basso ma ha stoffa da vendere e spiccate doti retoriche. Basteranno due discorsi in piazza, pronunciati dall alto di un seggiola(perche' un uomo che si fa da solo non ha bisogno dei soldi della sua famiglia) per renderlo un eroe. Una grande folla man mano che i suoi ideali si trasformano in discorsi dotati di rigore logico ed inconfutabilita'( anche in dibattiti contro massimi esperti che hanno studiato quegli argometi da tempo e si sono, ingenuita' loro!, convinti delle loro idee) inizia a seguirlo. Ed e' a questo punto che il Sogno inzia a concretizzarsi. L' amore, una casa ed addirittura il cane! La Volvo no, perche' gli ricorda la sua famiglia, che da tempo l' ha ripudiato. La vita procede, gioiosa e piena come un grande carnevale. Ma le feste prima o poi finiscono. L' amore si stufa di essere considerato secondo agli ideali e se ne va. Col cane. Un amante un po' strano fa capolino nella sua vita, creando problemi e distraendolo dal lavoro. Un antagonista cerca di impedire il suo Operato e di farlo sbandare dalla grande carreggiata(ormai e' famoso in tutta l' America) che sta percorrendo. Lui nonostante tutto lotta e le sue parole, cosi commoventi( del resto si sa che la grande tradizione oratoria americana si basa sul pathos prima che su logos ed ethos) arrivano al cuore della Gente, che ormai lo segue come fosse un idolo. E' diventato un divo. Riallaccia i rapporti col suo grande Amore, proprio quello che all' inizio l' aveva spronato a diventare cio' che ora e'. E tornano amici. Lui e' felice. Ma come tutte le piu' belle cose prima o poi deve finire anche questa avventura. Terminera' con la morte naturale dopo una vecchiaia gratificante passata a giocare a carte bevendo vecchio whisky o con una morte eclatante nonche' inaspettata? Puo' un vero idolo avere un funerale tranquillo in cui vi siano i suoi familiari e pochi intimi o sara' una fiaccolata (con magari Hallelujah di Buckley come sottofondo) ad accompagnarlo nel suo ultimo viaggio?
Il titolo del film non lo rivelo. Semplicemente perche' questa trama e' un puro cliche e potrebbe avere per titolo il nome di un qualsiasi eroe degli anni '70. E benche' la storia sia vera(e dunque non la si possa rendere particolare solo per girare un film) credo che il compito della cinematografia, oggi, sia quello di trovare nuovi metodi espressivi per la rappresentazione di persone o cose normali.
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