Durante periodi di grande felicita' ci sono alcuni momenti in cui ci si sente tristi. Non in maniera profonda, ma comunque tristi. Non ci si puo' fare nulla e spesso si impedisce a questa emozione di emergere perche' sembra essere quasi uno sfregio nei confronti delle persone che di motivazioni ne hanno per davvero. Il momento della tristezza rappresenta la via di mezzo tra il desiderio e i propri limiti. Questo forse svela l' arcano: nel momento in cui una persona si sente felice e realizzata riesce a crescere. Crescere significa mettersi in gioco, provare a superare i propri limiti. Questo e' doloroso e difficile. (Da qui credo derivi anche lo stereotipo dello sciocco felice). Dicono che per superare la tristezza sia necessario accettare i propri limiti e forse anche quelli delle circostanze: le persone a volte non sono come le vorremmo, le cose non vanno come dovrebbero. La rassegnazione chissa' come ha tuttavia accezione negativa.
Non so dare soluzione al problema, questa e' solo una riflessione. Nata forse dall' amarezza del non riuscire, a volte, a godersi un momento di realizzazione.
Non so dare soluzione al problema, questa e' solo una riflessione. Nata forse dall' amarezza del non riuscire, a volte, a godersi un momento di realizzazione.
Spesso mi domando: Perche' non si trova un senso alla vita? Il senso della vita non e' la ricerca di risposte, di affetto(l' amore ne e' la forma piu' estrema), del senso stesso? Poi concludo che e' meglio non farsi certe domande perche' l' angoscia esistenziale e' davvero troppo faticosa. Ed al giorno d'oggi non si ha piu' tempo per queste cose.
2 commenti:
questo post fa il paio con il mio superbistrattato
"Crescere significa mettersi in gioco, provare a superare i propri limiti. Questo e' doloroso e difficile. (Da qui credo derivi anche lo stereotipo dello sciocco felice). Dicono che per superare la tristezza sia necessario accettare i propri limiti"
tutto vero. una delle poche accezzioni non patetiche dell'eroismo sta nel continuare ad ambire a qualcosa, nonostante il rischio di non essere all'altezza, nell'esporsi alla possibile brutta figura sapendo che (FORSE) prima o poi verrà la bella (stagione..figura...).
La Chan Marshall qui parla proprio di questo. L'autoaccettazione è in genere il problema piu' grosso da superare per noi piccoli puffi.
http://it.youtube.com/watch?v=dk6qD1Uh4PQ
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